Il car sharing ridurrebbe il traffico del 75% secondo il MIT

L'era delle auto autonome sta arrivando, direi proprio dietro l'angolo. Non abbiamo dubbi che l'arrivo della condizione di autonomia contribuirà molto alla scarsità di incidenti, nonché al corretto e fluido traffico sulle strade, rendendole più percorribili ed efficaci e, soprattutto, facendoci risparmiare tempo sul modo di lavorare. Ma mentre sta succedendo tutto questo, il MIT è giunto a una conclusione importante sul car pooling e sulla congestione del traffico sulle nostre strade. Quindi, scopriamo cosa pensa il MIT del car pooling e come questo influisce sulla nostra vita quotidiana.

Servizi come Uber o Lyft sono diventati molto popolari, e sono utili in tutte le zone, sia in termini di inquinamento che nei tratti riferiti alla congestione del traffico sulle strade. Ecco perché il MIT si è dedicato ad analizzare come il car sharing influenza il traffico nelle grandi città, e con l'aiuto della professoressa Daniela Rus sono arrivati ​​a conclusioni molto interessanti.

Per questo hanno usato New York City come cavia. Questa città ha non meno di 14.000 taxi, che contribuiscono anche all'inquinamento e alla congestione. Secondo gli algoritmi, Il 95% della domanda di taxi potrebbe essere soddisfatto con 2.000 veicoli con una capacità di dieci persone. Ma la cosa più rilevante è che il 98% di questa domanda potrebbe essere soddisfatta anche con 3.000 auto a quattro passeggeri del tipo Uber e Lyft, ovvero condividendo un veicolo tra estranei.

Questo studio non ha lo scopo di rovinare il lavoro dei tassisti, ma di comprendere meglio il comportamento delle persone e delle auto ad uso individuale. Arrivando alla conclusione finale che se tutti gli utenti condividessero i loro veicoli, il traffico a New York sarebbe ridotto fino al 75%.


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