La NASA e il KAIST si uniscono al progetto Breakthrough Starshot di Stephen Hawking

Alpha Centauri

Era l'aprile di questo stesso 2016 quando niente di meno che Stephen Hawking, insieme al miliardario Yuri Milner, ha presentato un progetto piuttosto particolare battezzato con il nome di Breakthrough Starshot dove una nuova prospettiva è stata letteralmente sollevata per produrre nano-astronavi in ​​grado di viaggiare in missioni esplorative ad Alpha Centauri. A quel tempo molti furono quelli che classificarono questa idea, almeno, come inverosimile, sebbene, mesi dopo, troviamo che niente di meno che NASA e il KAIST o Corano Institute of Science and Technology, hanno aderito al progetto.

Mesi dopo sembra che l'idea iniziale di Stephen Hawking stia prendendo forma e questa nuova generazione di nano-navi interstellari, ora battezzata come 'StartChip'potrebbe diventare realtà. Per questo, a nuovo chip da 20 nanometri in grado di sopportare un'immensa quantità di radiazioni grazie, come affermano i suoi progettisti, al fatto che è sviluppato da transistor in grado di curarsi da soli.

StartChip

La NASA e il KAIST si uniscono alla visione peculiare di Stephen Hawking dell'esplorazione spaziale

Un'altra caratteristica fondamentale è la velocità che queste navi dovrebbero raggiungere poiché, con i mezzi attuali, se volessimo raggiungere Alpha Centauri avremmo bisogno di circa 18.000 anni. Per cercare di ridurre al minimo questo tempo, Stephen Hawking ha lavorato a un sistema con cui far viaggiare la navicella alla quinta coppia della velocità della luce, in tal modo il tempo necessario sarebbe ridotto a 20 anni.

Successivamente, lo scienziato e il ricercatore hanno dovuto affrontare diversi problemi come le intense radiazioni che la navicella avrebbe dovuto sopportare e gli enormi cambiamenti di temperatura presenti nello spazio profondo. È proprio a questo punto che entrano NASA e KAIST, responsabili della creazione di un chip dove, invece di utilizzare il processo FinFET, hanno optato per quello che è noto come 'cancello tutto intorno'. In questo processo, il cancello che circonda il nanofilo consente o impedisce il flusso di elettroni, il che gli consente di essere riscaldare a oltre 900 gradi in meno di 10 nanosecondi.

Nei diversi test eseguiti con diversi tipi di intensità di radiazione, questo riscaldamento permette al chip di guarire da solo, che consente di proteggere le parti più critiche come il microprocessore, la memoria DRAM e la memoria Flash. Indubbiamente un nuovo passo verso un nuovo metodo di esplorazione spaziale che, se tutto continua su questa strada e di questo ritmo, dovrebbe iniziare insieme al prossimo decennio.

Per maggiori informazioni: Spettro IEE


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