La distribuzione di Android 7.0 è un vero disastro

Android 7

Google ha appena rilasciato i dati di espansione per il suo sistema operativo e le prospettive sono sempre più fosche. Sebbene tutto indicasse che Google avrebbe iniziato a mettere misure per risolvere la distribuzione irregolare del suo sistema operativo, abbiamo trovato una ridicola integrazione di Android 7.0 Nougat nei dispositivi, e cioè solo lo 0,4% dei dispositivi Android sul mercato esegue l'ultima versione del sistema operativo di Google, il che implica una chiara mancanza di livelli e misure di sicurezza. In questo modo aumentano i casi di adware e furto di dati personali tramite software Android.

Fondamentalmente questo 0,4% dei dispositivi Android 7.0 Nougat è rappresentato dai dispositivi Nexys e da alcune ROM cotte che gli utenti si affrettano a installare sui dispositivi supportati. Tuttavia, Android KitKat e Android Lollipop, rispettivamente con il 24% e il 23,2%, sono le versioni predominanti del sistema operativo, subito dietro ad Android 6.0 Marshmallow con un non trascurabile 26,3%.

Come si dice, tutto è stato abbastanza entusiasmante, considerando che Android 6.0 è stato accolto molto bene se si tiene conto del resto dei sistemi operativi dell'azienda. Ma Android 7.0 sembra essersi fermato a limiti insospettati, sottorappresentati in meno dell'1% dei dispositivi mobili con Android.

Sottolineiamo che i sistemi operativi non sono tutte funzionalità, la sicurezza è la bandiera principale degli ultimi anni e in questo Android è deludente. Potremmo dare la colpa al pool di dispositivi mobili, è vero che i dispositivi a basso costo sono sempre più predominanti in Android, ma una parte immensa della colpa è delle aziende, anche Samsung si rifiuta di aggiornare i dispositivi, non adducendo ragioni logiche, rifiutando l'investimento nella loro divisione software oltre l'adware che imballano su tutti i loro dispositivi. Ancora una volta, sono le compagnie telefoniche e le società di elettronica che stanno frenando il progresso di Android.


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