Creano un chip in grado di memorizzare ed elaborare dati nello stesso posto

Chip ReRAM

Uno dei grandi colli di bottiglia dell'informatica in particolare e della tecnologia in generale risiede nella necessità che oggigiorno qualsiasi dispositivo elettronico deve trasportare dati dalla memoria non volatile o dall'archiviazione alla RAM in modo che in seguito i pacchetti necessari per l'elaborazione delle informazioni vengano trasferiti al processore che successivamente li restituirà alla RAM e, quando non saranno più necessari, alla ROM.

Come puoi vedere, è un passaggio costante di informazioni da un sito all'altro che, sebbene sembri che non ci vuole tempo, molto tempo a livello di computer e, per questo, non dovrebbe sorprenderci se ci incontriamo team di ricercatori che oggi oggi lavorano in questo campo cercando, per quanto possibile, che questi tempi siano ridotti al massimo. Con questo in mente oggi voglio presentarvi l'idea alla base del chip ReRAM o RAM resistiva.

Grazie a ReRAM, volumi di dati molto più grandi possono essere elaborati in meno tempo.

Fondamentalmente e senza andare troppo in profondità ciò che è stato raggiunto è unifica su un unico chip una memoria DRAM con un processore. Grazie a ciò si possono ridurre notevolmente le dimensioni, aumentare la potenza e anche queste memorie possono essere rese molto più efficienti dal punto di vista energetico. Come puoi vedere, praticamente tutti potrebbero beneficiare di questo progresso, dai consumatori locali al settore delle imprese dove ogni minuto può costare un sacco di soldi.

Come indicato pioggia weser, ricercatore incaricato dello sviluppo di questo progetto e dottore in Università di Aquisgrana (Germania):

Questi dispositivi sono efficienti dal punto di vista energetico, veloci e possono essere miniaturizzati. Il loro utilizzo non solo per l'archiviazione dei dati ma anche per il calcolo apre un orizzonte completamente nuovo verso un uso molto più efficace delle informazioni nella tecnologia.

Al momento stiamo parlando solo di un lavoro che funziona perfettamente a livello di laboratorio, ora dobbiamo ottenere finanziamenti per creare i primi prototipi di prova e renderli capaci elaborare volumi molto più elevati di informazioni in diversi formati.

Per maggiori informazioni: New Atlas


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  1.   Rodrigo Heredia suddetto

    Ebbene, il cervello sì.

  2.   Gemma Lopez suddetto

    Dovremo fare dei test, per vedere davvero le sue prestazioni, chiaramente dicono che è ancora un prototipo di laboratorio niente di più, ma che bello ?????? Siamo sulla buona strada !!!