Spotify spazza il formato fisico nell'industria musicale in Spagna

L'era digitale, non importa quanto i dinosauri e le case discografiche rifiutino. Spotify e Apple Music sono già il "nostro padre" di ciascuno dei "millennial". Con questo intendiamo che sempre più di noi scelgono di pagare mensilmente e religiosamente il nostro abbonamento a musica infinita, cosa che raramente facevamo quando la nostra unica alternativa era accedere a un CD in formato fisico che ci annoiava rapidamente. Avevamo già perso quei 20 euro circa, e per finire, se si rompeva o si perdeva, addio alla musica. Questo è solo uno dei tanti motivi per cui Spotify e la musica digitale in generale hanno fornito una buona recensione del formato fisico in Spagna.

Era qualcosa che si poteva già vedere nel 2015, quando il mercato digitale e il mercato fisico annunciavano rispettivamente il 51% e il 49% delle vendite. Tuttavia, come pubblicizzato Economia digitale, Dei 163,7 milioni di euro che la musica ha fatturato in Spagna nel 2016, il 61% appartiene già ai servizi di musica in streaming, dati ottenuti attraverso la relazione annuale del Promusica.

Insomma, il settore continua a diminuire in termini di produzione e fatturazione, ma l'unica alternativa è un ambiente digitale, ovvero che in Spagna ci sono già circa un milione di abbonati paganti tra Apple Music, Spotify, Google Play e Deezer. In questo modo la crescita totale è del 37,4% in soli 12 mesi. Per quanto riguarda il lo streaming gratuito e sponsorizzato, quello offerto da Spotify, rappresenta già il 24,7% delle entrate totali del settore.

Sembra che la crescita del 20% nella vendita del vinile non sia l'alternativa al formato fisico, la musica su CD sta morendo in quasi tutti, tranne il Giappone. È ora di passare allo streaming.


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  1.   Carmelita Oceguera suddetto

    È molto buono ma so che mi rende molto costoso e dicono che un mese è gratis e non so nemmeno come ascoltare una canzone